Le fiabe in terapia

Ci piace pensare, come Analisti Transazionali, alla stanza di terapia con i bambini come un angolo di lettura e condivisione di storie. E’ utile che i bambini percepiscano che ci piace ascoltare le loro storie, raccontargli le nostre, leggerne alcune ed inventarne altre. Analista e bambino realizzano una vera alleanza terapeutica nel momento in cui ciascuno apre il libro della propria vita e permette all’altro di leggerlo.
Nella stanza di terapia i nostri piccoli pazienti ci raccontano la loro vita attraverso le storie che inventano. I bambini non parlano mai direttamente dei loro problemi, scelgono altri canali comunicativi, come sostiene Alessandra Pierini (2015) nella terapia con i bambini il dialogo propriamente detto diventa strumento secondario, rispetto al gioco, al movimento, alla manipolazione di oggetti, alla costruzione di storie.
Le storie raccontate o rappresentate graficamente dai nostri piccoli pazienti, ci parlano di loro, del loro disagio e dei loro bisogni, ci offrono spunti per fare diagnosi e ci indicano la strada per prenderci cura di loro.
Nel lavoro di terapia si muta l’esperienza partendo dalla trasformazione del racconto. E’importante raccontare la stessa storia presentata dal bambino utilizzando le prospettive dei diversi personaggi o oggetti presenti nella storia. (Es. come racconterebbero il gatto e la volpe la storia di Pinocchio?). Questa modalità amplifica la capacità narrativa dei bambini e apre la loro e la nostra mente. E’ utile, inoltre, proporre eventi che la modificano per ampliare le opzioni di copione, introdurre Permessi che abbiano una funzione alternativa alle credenze e ai ricordi rinforzanti.
Attraverso il racconto o la costruzione di storie condivise su di sé, gli altri, i propri eroi, con una modalità circolare e ripetitiva, possiamo giungere all’obiettivo della terapia, ossia aiutare il bambino a sfuggire ad una storia dominante, talvolta problematica e restrittiva. Rinforzando la convinzione che lui è il primo scrittore e autore del romanzo della propria vita gli offriamo l’opportunità di riscrivere prima e vivere poi un nuovo racconto, in cui vengono inseriti nuovi Permessi e Protezioni grazie alla potenza della diade terapeutica. Quest’ultimi sono delle alternative ad ingiunzioni limitanti che hanno l’obiettivo di ridare forza alla Physis interna del nostro piccolo paziente, vero motore di ogni sviluppo evolutivo.

LA STORIA DI MARIA

TANTO TEMPO FA, UN SABATO MATTINA PASSO’ NEL PAESINO DI GULIVER, LA DRAGHETTA ARCOBALENO. LA DRAGHETTA STAVA FACENDO UNA PASSEGGIATA E SENTI’ DENTRO DI SE’ CHE QUALCUNO ERA IN PERICOLO. VIDE IN LONTANANZA DEI BAMBINI CHE STAVANO PRENDENDO IN GIRO UNA BAMBINA CHE PORTAVA L’APPARECCHIO PERCHE’ ERA NATA SORDA.

ALLORA LE SI AVVICINO’, LA BAMBINA STAVA PIANGENDO E SI SPAVENTO’ VEDENDO LA DRAGHETTA. LEI LE SPIEGO’ CHE NON DOVEVA AVERE PAURA CHE STAVA SOLO CERCANDO DI AIUTARLA E LA CONSOLO’. CLARA SI FIDO’ E SALI’ SULLA SUA SCHIENA E LEI LA PORTO’ NEL MONDO DEI DRAGHETTI A VEDERE LE MERAVIGLIE DELL’ARCOBALENO.

NEL MONDO FANTASTICO DEI DRAGHI TUTTE LE CREATURE ERANO COLORATE E AVEVANO DEGLI AMICI CHE ERANO DEI PICCOLI ARCOBALENI PARLANTI. I DRAGHETTI E GLI ARCOBALENI PARLANTI, PARLAVANO DUE LINGUE DIVERSE MA LA COSA PARTICOLARE E’ CHE SI CAPIVANO TRA LORO. LA DRAGHETTA REGALO’A CLARA UN CUCCIOLO DI ARCOBALENO. CLARA ERA FELICE PERCHE’ SI DIVERTIVA MOLTO A GIOCARE CON IL PICCOLO ARCOBALENO, ERA MOLTO AFFEZIONATA AL SUO PICCOLO ARCOBALENO, LUI L’ACCOMPAGNAVA A SCUOLA E RIMANEVA ACCANTO A LEI DURANTE LE LEZIONI E CLARA LO PORVAVA IN GIRO CON IL GUINZAGLIO COME FOSSE UN ANIMALETTO. UN GIORNO IL PICCOLO ARCOBALENO SI AMMALO’. CLARA SI PREOCCUPO’ PERCHE’ L’ARCOBALENO NON POTEVA STARE CON LEI ED ERA MOLTO TRISTE. I BAMBINI RICOMINCIARONO A PRENDERLA IN GIRO, COSI DOPO QUALCHE GIORNO SI STUFO’ E ANDO’ DAL PICCOLO ARCOBALENO E GLI RACCONTO’ DEI BAMBINI CATTIVI. IL PICCOLO ARCOBALENO PREOCCUPATO PER CLARA CHIAMO’ LA DRAGHETTA CON UN FISCHIO, LA DRAGHETTA ARRIVO’ E ASCOLTO’ ATTENTAMENTE CLARA E L’ARCOBALENO E DECISE DI PORTARE I BAMBINI NEL MONDO FANTASTICO DEI DRAGHI. UNA VOLTA ARRIVATI LI, LA DRAGHETTA CHIUSE GLI OCCHI , FECE UN SALTO IN AVANTI E PRONUNCIO’ UNA FORMULA MAGICA: “CARO MONDO APRITI E TRASFORMA LA CATTIVERIA IN BONTA’”. DA QUEL MOMENTO I BAMBINI DIVENTARONO AMICI DI CLARA. LA DRAGHETTA, CLARA E IL PICCOLO ARCOBALENO DIVENTARONO INSEPARABILI E PORTARONO NEL MONDO LA BONTA’ ATTRAVERSO I LORO POTERI E TUTTI VISSERO CALMI E CONTENTI.

Maria